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Tramonti e La Costiera Amalfitana

Tramonti

Il centro formato da 13 frazioni disseminate lungo la vallata che costituisce il passaggio naturale da Maiori verso il valico del Chiunzi tradisce la sua vocazione agricola nonché la sua origine di epoca romana. Molti toponimi rimandano infatti a possessi prediali (Cesarano, Capitignano, Trugnano ecc.) che dovevano essere costituiti da ville rustiche, di cui sopravvive un esempio nella frazione di Polvica. Tale frequentazione si spiega con l’abbondanza di spazio coltivabile meno accidentato rispetto al resto della Costiera e di buona legna. La tradizione di utilizzare i rami e le parti flessibili dei giovani castagni per il confezionamento di ceste che servivano per trasportare le merci o delle culle per i bambini appena nati continua ancora oggi nelle conoscenze di pochi artigiani che si diivdono tra queste attività e quelle di contadini o fabbri (la lavorazione del ferro era un’attività diffusa).
 

La Costiera Amalfitana

Dal 1997 la Costiera Amalfitana è inserita tra i siti della Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’ Unesco e questo riconoscimento, legato alla sua unicità dal punto di vista identitario, la rende la meta più accattivante per chi vuole vivere emozioni preziose e riconoscere in un unico luogo l’ arte, la musica, la gastronomia, le conoscenze tecniche e la mitologia dell’intero bacino del Mar Mediterraneo. In ogni angolo una decorazione realizzata dalla policromia del tufo, un sapore inebriante di spezie, una melodia trascinante di tammorre introdurranno il visitatore in un’atmosfera che per l’Unesco rappresenta un unicum da salvaguardare. 15 Comuni che costituiscono un sistema territoriale unico, ma che hanno ognuno una particolare connotazione, sì da soddisfare tutti gli interessi e allo stesso tempo permettere di approfondire molteplici aspetti. Una scoperta in ogni punto del territorio che renderà sempre diverso lo stesso panorama col blu del mare, col verde dei terrazzamenti coltivati, col giallo dei limoni o il rosso delle viti autunnali.
(Testo tratto da unescoamalficoast.it)

Trekking in Costiera Amalfitana

Il Sentiero degli Dei

Questo è senz’altro uno dei percorsi più spettacolari della Costiera Amalfitana. Deve il suo nome ai numerosi templi dedicati a Minerva, Mitra e Cerere che sorgevano, in epoca romana, lungo il suo percorso. Spesso si tende a chiamare Sentiero degli Dei anche il percorso che va da Santa Maria di Castello, posto a cavallo tra il golfo di Napoli e quello di Salerno, a Bomerano (Agerola), dividendosi tra sentiero “alto” e sentiero “basso” (quello da Bomerano a Nocelle (Positano), ma il tratto più celebre e famoso è sicuramente quello cosidetto “basso”.

Il Sentiero degli Dei (basso)

Da Bomerano (Agerola) a Positano passando per Colle Serra e Li Cannati (8km – difficoltà media) Lungo il percorso si passa sotto la “grotta del biscotto” dove, oltre alla particolare conformazione geologica della roccia, è possibile ammirare secolari case rupestri incastrate nella grotta. Superata la località Colle Serra, si apre un incantevole scenario sulle isole “Li Galli”, sulla penisola Sorrentina e Capri sullo sfondo. Si prosegue passando la località LiCannati per raggiungere Nocelle e Montepertuso e per poi scendere a Positano attraverso una lunga scalinata. Continuando si può arrivare fino alla spiaggia grande di Positano. C’è la possibilità di accorciare il percorso cominciando la camminata dal comune di Praiano, salendo dal Convento di S. Domenico, oppure scendendo anticipatamente a Nocelle per raggiungere la statale SS163 in località Arienzo. Il comune di Praiano organizza concerti sul Sentiero degli Dei in primavera ed autunno. 

Il Sentiero degli Dei (alto)

Da S. Maria di Castello a Bomerano (Agerola). Il percorso che si snoda da Santa Maria di Castello a Bomerano è forse più faticoso del percorso basso, anche per una elevata escursione altimetrica, che passa dai 659m di Santa Maria di Castello ai 1079 m di Capo Muro, per arrivare di nuovo poi ai 633m di Bomerano, punto di arrivo di questo percorso alto e di partenza per quello basso.

L'Alta Via dei Monti Lattari

L’Alta Via dei Monti Lattari attraversa in quota la Penisola Sorrentina e Amalfitana, da Corpo di Cava a Punta Campanella. Il percorso di circa 90 km, tocca le piu’ interessanti cime del gruppo montuoso dei Monti Lattari, che culmina con il Monte S. Angelo a Tre Pizzi (1444 m). Di questo persorso fanno parte il circuito del Monte Cerasulo (in Penisola Sorrentina), il circuito della Valle delle Ferriere e il Sentiero degli Dei (tutti e due in Costiera Amalfitana). 
 

La Valle delle Ferriere

 Da Amalfi ad Amalfi (3 ore – difficoltà bassa). Alle spalle di Amalfi, nel comune di Scala, si trova la valle delle Ferriere, attraversata dal torrente Canneto. La valle appare come un lungo canyon su cui incombono alte pareti di roccia. La parte bassa della valle, nel comune di Amalfi, è denominata Valle dei Mulini a causa dei numerosi antichi mulini che sfruttavano l’acqua del torrente. Successivamente furono sostituiti da cartiere. La parte interna della Valle, appartenente al Comune di Scala, è denominato Valle delle Ferriere chiamata così per la presenza di una antica ferriera. Superati i ruderi della ferriera, continuiamo a costeggiare le acque del Canneto, che qui scorre tumultuoso dando vita a cascate e piccole rapide. Giungendo così, dopo aver superato, con la necessaria autorizzazione, la recinzione metallica, alla parte più interna della valle con la più spettacolare cascata dell’ intera Costiera Amalfitana. Nel 1972 la valle è diventata riserva naturale.

Montepertuso (Positano) – Vallone Pozzo - S. Maria di Castello – Positano

Partendo da Montepertuso si sale fino a raggiungere la caserma della forestale. Dal sentiero si gode di uno stupendo panorama mozzafiato, difatti si può ammirare Positano dall’alto, sulla sinistra Montepertuso e Nocelle ed in fondo Vettica Maggiore (Praiano). Si prosegue verso S. Maria di Castello passando il Vallone Pozzo. Da S. Maria di Castello si scende per “Le Tese” fino a raggiungere la statale SS163 al bivio per Montepertuso.

Montepertuso (Positano) – Forestale – Conocchia – Monte S. Michele (4 ore)

Dalla piazzetta, attraverso la scalinata tortuosa che conduce dapprima fra case e muri, si giunge ad una grotta con una Madonna. Attraverso un pendio ghiaioso e passando accanto ad una parete rocciosa con profondi solchi ed una cascata si raggiunge la piccola caserma Forestale. Procedendo in direzione del Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi, il paesaggio diventa a poco a poco più selvaggio, mano a mano che ci si avvicina ai massicci principali del rilievo. Il sentiero che scorre al di sopra dei prominenti orli rocciosi, conduce al bivio di Conocchia a 1320 metri. Da lì un viale tortuoso conduce in circa un’ora al Monte San Michele, la cima più alta del Monte S. Angelo (1444 m) da dove si gode un colpo d’occhio maestoso sul golfo di Napoli. 
 

Il Sentiero della Praia

 Da Bomerano (Agerola) a Marina di Praia (Praiano) passando dalla Grotta di S.Barbara (4km – difficoltà media) Dalla piazza di Bomerano (Agerola) si prende la mulattiera verso la grotta di S. Barbara e dopo esserci passato, si svolge a destra per valicare il greto del torrente Praia. L’antico sentiero attraversa, poi, Praiano e la frazione Vettica Maggiore, per scendere infine sulla strada costiera. Da qui, nei pressi della chiesa di S. Luca, si prende la scalinata per cala di Rezzola fino alla Marina di Praia. 
 

Sentiero dell'agave in fiore

Da punta Sant’Elia (Furore) a Marina di Praia (Praiano). Nelle vicinanze della chiesa di S. Elia si imbocca il sentiero, che porta fra agavi, cespugli e fichi d’India a Pennola passando la località Grottole. Il sentiero da questa località scende giù ripido per il Carritto fino al ponte della Praia. 

Sentiero della volpe pescatrice

Dalla chiesa di S. Elia, Furore (40 Minuti) al Fiordo di Furore. Dalla piazza del Carmine, vicino alla chiesa di S. Elia, scende una scalinata, il lungo e antico percorso del contadino-pescatore. Superato il palazzo dei Maccaronari, proseguendo la passeggiata. Dopo aver incrociato la rotabile, il percorso diventa meno ripido e più esposto sul mare. Alla fine del percorso una “scalinatella” conduce ad un gruppo di case che costituiscono il cuore del borgo dei pescatori all’interno del Fiordo. 
 

Sentiero dei Pipistrelli Impazziti

Dal Fiordo di Furore a Conca dei Marini. Il sentiero dei Pipistrelli Impazziti può essere considerato come il naturale proseguimento di quello della Volpe Pescatrice. Si parte dal Fiordo lungo un sentiero che penetra, dopo un po’, in un verde molto fitto e pieno di sorprese. Si incontrano, dopo il borgo dei pescatori e il Mulino-Cartiera, il ponte di adduzione dell’acqua, i mulini di Conca dei Marini e, più in alto, i ruderi di una vecchia cartiera. Qui il sentiero piega a destra e s’inerpica sulla rupe fino a Punta Tavola, piccolo pianoro a picco sul vallone. Poco più in là è la Chiesa di San Michele a Conca dei Marini. 

Sentiero del Borgo Marinaro

Dal Belvedere Fausto Coppi (Agerola) al Fiordo di Furore (2km – difficoltà bassa). Nei pressi del belvedere Fausto Coppi ad Agerola parte una scalinata che scende verso mare fino alla profonda gola denominata Fiordo di Furore, un antico borgo marinaro recentemente restaurato che sembra un presepe. 
 

Sentiero Abu Tabela

Da S. Lazzaro (Agerola) ad Amalfi (6 ore – difficoltà media). Da S. Lazzaro (Agerola) si va verso il Castello Lauritano ed il sentiero per Monte Murillo fino ad arrivare al sentiero per l’alta via dei Monti Lattari. Il paesaggio è incontaminato, attraverso zone ricche di flora mediterranea. Si scende quindi verso valle con vedute panoramiche sulla valle. Si prosegue per la Valle dei Mulini, attraversata dal torrente Canneto con le sue cascate e si vedono i ruderi di un’antica ferriera e delle cartiere. All’ interno della valle delle Ferriere si può ammirare una spettacolare cascata. 
 

Sentiero dei Nidi di Corvo o Sentiero di S.Barbara (70minuti)

Il sentiero prende il nome dalla grotta di S. Barbara. In piazzale del Carmine a Bomerano (Agerola) si imbocca una scala che porta a Capo Croce, località che deriva il suo nome dalla presenza di una croce issata su di un picco roccioso. Di qui un’altra scala sale ripida tra vigneti alla località “Vigne” per raggiungere il piazzale S.Alfonso dove si trova una cappella dedicata al Santo. Verso sinistra si segue un sentiero che porta alle Grotte di Santa Barbara da dove è possibile raggiungere un piccolo eremo con un campanile e affreschi del XVII secolo. 
 

Sentiero dell'Antica Repubblica

Da S. Lazzaro (Agerola) a Vettica Minore (Amalfi) (2km – difficoltà bassa). Dal belvedere di S. Lazzaro (Agerola) prendendo le antiche scale che scendono a Tovere si arriva a Vettica Minore (Amalfi) da dove si può proseguire per la spiaggia di Santa Croce. 
 

Sentiero dei tre Calli

Da Bomerano (Agerola) fino a Monte Tre Calli passando per Paipo e Capo Muro seguendo poi il crinale del monte Calabrice (6km difficoltà bassa). Dal centro di Bomerano (Agerola) si prende la strada per la località Pendola, per poi proseguire per Paipo. Si passa per il Cascino di Paipo (di epoca borbonica) e si continua a camminare fino alla sella di Capo Muro. Qui si svolge a sud seguendo il crinale del monte Calabrice, per arrivare al Monte Tre Calli da dove è possibile ammirare una vista panoramica su Agerola e la Costiera Amalfitana. 
 

Sentiero delle Fonti

Da Campora (Agerola) a Fonte Acqua Vracciara a 1000mt/s.l.m. costeggiando il fiume Penise (5km – difficoltà bassa). Da Campora (Agerola), in prossimità della sorgente Acqua Leggia, parte il sentiero costeggiando il corso del fiume Penise, in una vallata verdeggiante tra selve di castagni. Lungo il percorso si incontrano antichi ricoveri rupestri e ruderi di un’antica polveriera borbonica, le sorgenti di Fiubana, San Giuliano, Acqua Fredda a quota 1.000mt/s.l.m., la Sorgente dell’ Acqua Vracciara, da dove si può ammirare uno splendido panorama sul Golfo di Napoli. Sentiero Cima dello Sparviero. Da Campora (Agerola) a Colle delle Vene (6km – difficoltà bassa). Dalla piazzetta di San Martino a Campora (Agerola), imboccando una secolare mulattiera a gradoni si arriva alla località Pontechito, con una stupenda vista sull’intera conca di Agerola. Proseguendo tra boschi di castagno, si raggiunge la cima dello Sparviero e Colle delle Vene, da dove si apre uno splendido panorama su Amalfi, Ravello e il Golfo di Salerno. Sentiero dell’Alba. Da S. Lazzaro (Agerola) al Convento di Cospita passando il vallone Vocito (2km – difficoltà media). Dal centro di S. Lazzaro si prende la rotabile per Radicosa, poi l’antica mulattiera a gradoni verso Monte Murillo, per aggirarlo a Sud-Est, Giunti nel Vallone Vocito si torna verso sud fino al Convento di Cospita. 
 

Sentiero Denti del Gigante

Da Pianillo (Agerola) a Monte S.Angelo Tre Pizzi (7km – difficoltà alta). Alle spalle della Chiesa di S. Pietro (Agerola, frazione Pianillo) parte la mulattiera che sale a Locoli e al Colle Sughero, dove ci si innesta sull’Alta Via dei Monti Lattari. Da lì si segue verso Ovest girando intorno alla piramide rocciosa del Monte S. Angelo a Tre Pizzi, fino alla grotta e alla sorgente dell’Acqua Santa. Da qui si può salire sulla più alta delle tre cime. 
 

Agerola – Acquolella – Pogerola - Amalfi

Da San Lazzaro (Agerola), quasi a metà strada fra la piazza ed il belvedere, si sale a sinistra verso il Castello Lauritano. Dopo pochi metri si lascia il bivio a destra per il castello dal quale si ha una vista panoramica per poi però proseguire diritti fino alla fine della strada asfaltata. Qui si passa su un sentiero, ma si continua a salire. Arrivati nella parte alta, ma non in cima a Monte Murillo (910m, alla sinistra) si prende il sentiero a destra in discesa che dopo circa 500m si congiunge con l’Alta Via dei Monti Lattari in corrispondenza di un tornante e si continua a scendere diritto. Dopo poco il sentiero spiana e rimane in quota per un lungo tratto aggirando tutta la valle. Poco prima di uscire dalla valle si svolge a destra al bivio per Madonna dei Fuondi e quindi si procede verso la sella di Monte Molegnano dove inizia la valletta della sorgente dell’Acquolella. Usciti dalla valletta si prosegue per circa 500m e si giunge ad un bivio. A destra si va a Pogerola di Amalfi (o a Madonna dei Fuondi) percorrendo un lungo tratto panoramico pressoché in piano p er poi scendere lungo un largo sentiero. Invece proseguendo diritto si continua a scendere e dopo aver superato una calcara si giunge sul sentiero alto della Valle delle Ferriere. Quindi si potrà proseguire diritto fino a Scala o Pontone o girare a destra e scendere comodamente a Pogerola in una mezz’oretta (2km). Da Pogerola si può proseguire e raggiungere Amalfi in meno di mezz’ora utilizzando una comoda e molto ben tenuta antica mulattiera. 
 

Ravello - Atrani via Valle del Dragone.(1,30 ore difficoltà bassa)

Da piazza Duomo si prosegue lungo via Roma, e fino alla chiesa di Santa Maria a Gradillo. Subito dopo la chiesa, si gira a sinistra e si scendono le scale che portano alla strada. Qui si attraversa e si intraprende una rampa di scale con un cartello “To Amalfi”: inizia la discesa per Atrani. Dopo una passeggiata di circa cinque minuti, si arriva di nuovo alla strada asfaltata. La si attraversa e si procede in discesa per circa 500 metri, fino ad un altro cartello per Amalfi e una rampa di scale. Si scende, e passando attraverso un piccolo portico sotto una costruzione. Dopo averlo oltrepassato, continuando a scendere, si arriva all’incrocio di Ravello-Pontone. Qui, girando a destra, dopo la prima curva, si arriva ad un piccolo bivio dove inizia il sentiero per Atrani. Verso la fine del sentiero, prima di entrare nel paese, è possibile vedere il vecchio cimitero di Atrani e l’adiacente chiesa del Carmine. Oltrepassando la chiesa tutti i sentieri conducono a piazza Umberto I, nel centro di Atrani. 
 

Ravello – Pontone - Torre dello Ziro - Valle delle Ferriere - Amalfi.(2,30 ore difficoltà bassa)

Da piazza Duomo si prosegue lungo via Roma, e fino alla chiesa di Santa Maria a Gradillo. Subito dopo la chiesa, si gira a sinistra e si scendono le scale che portano alla strada. Qui si attraversa e si intraprende una rampa di scale con un cartello “To Amalfi”. Dopo una passeggiata di circa cinque minuti, si arriva di nuovo alla strada asfaltata. La si attraversa e si procede in discesa per circa 500 metri, fino ad un altro cartello per Amalfi e una rampa di scale. Si scende, e passando attraverso un piccolo portico sotto una costruzione. Dopo averlo oltrepassato, si gira a destra e si prosegue salendo lungo la strada asfaltata fino a raggiungere la piazza di Pontone. Qui, lasciando l’entrata della chiesa di San Giovanni alle spalle, si prendono le scale di via Fritto. Si procede lungo questa strada per circa 10 minuti, fino ad un’altra rampa di scale che conduce ad Amalfi. Questo itinerario offre la possibilità di scegliere tra due escursioni molto interessanti. La prima porta alla Torre dello Ziro, una delle antiche torri di avvistamento sulla costa, situata strategicamente sopra la città di Amalfi con una veduta stupenda su Atrani ed Amalfi. L’altra conduce alla Valle delle Ferriere. Per raggiungere la Torre dello Ziro, prima di arrivare nella piazzetta di Pontone, si prende il sentiero sulla sinistra della strada asfaltata e si seguono le indicazioni per la Torre. Passata la chiesetta di Santa Maria del Carmine, si salgono una serie di scalinate che segnano l’inizio del sentiero attraverso la caratteristica vegetazione mediterranea del bosco. Per visitare la Valle delle Ferriere invece, lasciando Pontone sulla destra, si prosegue per la strada asfaltata, che porta alla fine della valle (circa 2 km). Questo sentiero conduce al torrente con le sue cascate e di un antica ferriera. Da qui la passeggiata verso Amalfi costeggia il torrente con vecchi mulini. 
 

Ravello – Convento di San Nicola – Minori.(3 ore, difficoltà bassa)

Il sentiero raggiunge, attraverso la Valle di Sambuco, l’antico convento di S. Nicola e infine il centro costiero di Minori. Raggiunti la località Sambuco, passato la strada asfaltata, si percorre un ampio sentiero attraverso un basso bosco fino a giungere al convento di S. Nicola, situato sul vertice sporgente di una collina che domina le valli di Minori e Maiori. La felice posizione ne fanno un luogo ideale per ammirare, in un vasto giro d’orizzonte, l’ampia scena che dai promontori di Conca e di Capo d’Orso risale fino ai rilievi più interni di Ravello, Scala e della Valle di Tramonti e sull’antico santuario dell’Avvocata. Attraverso un viottolo ben segnato si attraversa un bosco di castagni e si raggiunge un antico sentiero lastricato, che per la maggior parte costeggia il corso del Sambuco, ora incanalato fin dentro Minori. Dopo aver attraversato un villaggio di contadini e parte della valle si seguono le antiche scalinate fino nel centro di Minori. 
 

Ravello – Torello – Minori.(1,30 ore difficoltà bassa)

A sinistra dell’entrata di Villa Rufolo, c’è via Annunziata: da qui inizia la prima rampa di scale da percorrere. Oltrepassata la chiesa dell’Annunziata, si arriva sulla strada asfaltata, la si attraversa e si prende un’altra rampa di scale che conduce fino a Torello. Dopo una passeggiata di circa 3 minuti, si arriva alla chiesa di San Pietro alla Costa. Lungo la strada per Torello è possibile scegliere tra due sentieri che conducono entrambi a Minori. Il primo scende per via Santa Croce sulla sinistra, che porta ai resti dell’antica chiesa di Santa Croce e al gruppo di costruzioni di Villamena con la chiesa di San Gennaro. In alternativa l’altro sentiero, proseguendo dritto, porta alla piazzetta di Torello, dov’è la chiesa di San Michele Arcangelo. Continuando a scendere le scale si arriva a Minori. 
 

Ravello - Torello - Atrani – Amalfi. (2,30 ore, difficoltà bassa)

Il percorso parte da via Annunziata il cui imbocco si trova sulla sinistra dell’ingresso di Villa Rufolo. Attraverso le scale, si giunge alla chiesa dell’Annunziata situata sulla destra. Continuando a scendere si arriva alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Qui si gira a destra in via Sant’Andrea del Pendolo, si oltrepassa Villa Barluzzi, si scende ancora e poi si gira a sinistra. Nelle vicinanze della strada e prima di attraversarla si trova in alto Porta Donica. Si attraversa la strada, si volge a sinistra e si procede la passeggiata per circa 7 minuti fino alla chiesa di San Pietro alla Costa. Si prosegue, scendendo le scale, verso Torello. Dopo pochi metri si raggiunge la piazzetta di Torello, da qui si prende via Torretta a Marmorata, il cui ingresso si trova sul lato destro della chiesa. Si continua a scendere facendo attenzione a girare a destra in via Vallone Casanova. Si prosegue per il sentiero, passando sotto alcuni limoneti, uliveti e vigneti. Dopo aver camminato per circa 10 minuti, in corrispondenza di un cancello verde con l’iscrizione “Della Mura Vincenzo”, si prosegue scendendo le scale fino a raggiungere la strada. Qui si attraversa, si gira a sinistra e si prosegue dritto per 150 m, fino a quando non si arriva ad una rampa di scale sulla destra. Si sale, si percorre il sentiero e si attraversa di nuovo la strada e si prendono gli scalini che scendono sulla sinistra, conducendo a Castiglione. Scendendo è possibile ammirare un piccolo affresco religioso, arrivati qui, si gira a destra e si prosegue per le scale. Giunti alla chiesa del Carmine, si gira ancora a destra e scendendo si giunge in piazza Umberto I ad Atrani. Si attraversa la piazza, si gira a sinistra e si passa sotto una piccola galleria, poi si prosegue lungo la strada e si sale l’ultima rampa di scale, sulla sinistra, che attraverso il ristorante Zaccaria, conduce alla strada per Amalfi. 
 

Tramonti – Monte Cerreto – Ravello. (6 ore)

Il percorso si sviluppa su sentieri relativamente ripidi e tortuosi raggiungendo la sommità del Monte Cerreto a 1316m. Da qui lo sguardo spazia sull’intera dorsale variamente ondulata che discende verso il mare, separando la valle di Tramonti da quella di Cava e sulle località costiere. Non mancano di apparire frammenti di storia: la cinta esterna del castello di Santa Maria la Nova, edificato su un colle di Tramonti, una torre di difesa posta a guardia del valico di Chiunzi, e infine i ruderi di un castello elevato tra le valli del Sambuco e del Reginna. Continuando in direzione sud su tratti tufacei leggermente tortuosi e scendendo lungo un pendio boscoso attraversato da due corsi d’acqua quasi asciutti, si giunge alla fine della valle. Superando le prime case e prime vigne, il sentiero sale e scende ripido su antichi scalini verso il centro abitato di Ravello. 
 

Scala – Campidoglio – S. Maria dei Monti. (4ore, difficoltà media)

Partendo dalla piazzetta principale di Scala il percorso scende le antiche scalinate attraversando il centro abitato, orti e vigneti , conducono verso Campidoglio con l’antica chiesa di S. Giovanni Battista. Proseguendo in direzione Punta d’Aglio si gode un bel panorama su Amalfi e Atrani e si sale fino ad un piatto dorsale roccioso per proseguire lungo il sentiero ben segnato che giunge a S. Maria dei Monti a 1039m. A circa mezz’ora di distanza si trova la sorgente del Vrecciale. 
 

Pontone (Scala) – Torre dello Ziro – Atrani

Dalla piazzetta di Pontone, si prende il sentiero sulla sinistra della strada asfaltata e si seguono le indicazioni per la Torre dello Ziro. Passata la chiesetta di Santa Maria del Carmine, si salgono una serie di scalinate fino alla porta d’ingresso. Dopo la porta si salgono pochi altri scalini, qui c’è il primo belvedere: di fronte in alto si ammira Villa Cimbrone di Ravello e ai nostri piedi c’è il vallone del torrente Dragone. Si prosegue passando la pineta fino ad arrivare sul belvedere sopra la Torre dello Ziro. Per scendere ad Atrani si torna indietro, passando la porta d’ingresso ed imboccando la scalinata che porta alla costa. Il sentiero è praticamente l’unico e dopo aver attraversato il rivolo si prosegue in discesa sul lato sinistro lungo comode stradine pavimentate fino al centro storico di Atrani. 
 

Minori - Convento di S.Nicola - Minori. (2 ore, difficoltà bassa)

Il convento di San Nicola, nel territorio del Comune di Minori, sorge su una collina al centro di una serie di valli che tagliano perpendicolarmente la catena dei Monti Lattari, ed al cui sbocco si trovano gli insediamenti di Maiori, Minori, Atrani ed Amalfi. Benché il punto di osservazione non sia molto elevato, lo sguardo spazia su uno scenario bellissimo: da oriente le frastagliate cime di monte Sant’Angelo, monte Finestra, i monti del Demanio e l’Avvocata; di fronte la vallata del Reginna Minor e l’abitato di Minori; sul lato occidentale, lo sperone roccioso su cui sono adagiati Ravello e Scala ed infine il mare fino al Capo di Conca. Il convento è raggiungibile attraverso sentieri che hanno origine dalle varie località su cui la struttura domina: Tramonti, Maiori, Minori e Ravello. L’itinerario descritto richiede un tempo di percorrenza maggiore, ma risulta estremamente suggestivo. Il percorso ha inizio da Minori, il cui abitato si attraversa per l’intera lunghezza fino a giungere alla via delle Antiche Cartiere, da qui ha inizio una scala comoda, mista a sentiero in terra battuta o lastricato in pietra locale. Passando accanto alle antiche strutture si raggiunge Sambuco, una frazione di Ravello. Dopo Sambuco, il sentiero si inerpica attraverso boschi e macchia meditteranea. Il percorso costeggia poi antiche costruzioni adibite ad ovili o ad abitazioni come il cosiddetto Mandrino, casa contadina abbandonata, e raggiunge agevolmente il convento di San Nicola. Per la discesa dal convento si possono utilizzare vari sentieri a seconda della meta che si vuole raggiungere: uno dei più interessanti è quello che attraverso la località Torre conducendo fino all’abitato di Minori. 
 

Maiori – Santuario dell’Avvocata. (2,30 ore difficoltà media)

Partendo da via Casale alto a Maiori si raggiunge, attraverso una scala comoda mista a sentiero in terra battuta, la località di San Vito. Dopo circa mezz’ora di cammino si raggiunge i ruderi della vecchia casa contadina di Santa Maria e poco dopo la sorgente detta “acqua del castagno”. Il sentiero continua con l’alternanza di tratti pianeggianti e piccole asperità e conduce, dopo il passaggio davanti al “Grottone” o vicino alla “Teglia” (un gigantesco ed antico tiglio), a seconda che si scelga una delle due alternative, a un vasto pianoro, dove sorge la chiesa dell’Avvocata. Particolarmente affascinante risulta il percorso che porta al belvedere, un vero e proprio balcone sull’intero Golfo di Salerno. Lungo il percorso si incontra la grotta di Matteo Salese, un brigante che secondo la leggenda si lanciò nel vuoto per sfuggire ai gendarmi che l’avevano circondato dopo un lungo inseguimento. 
 

Valle del Demanio.(3 ore – difficoltà bassa)

La valle del Demanio, nel comune di Maiori, è caratterizzata dalla presenza di due distinti piccoli corsi d’acqua, denominati rispettivamente “Acqua calda” e “Rio Demanio”, che scorrono in due incisioni convergenti all’altezza della sorgente del Demanio da dove, dopo un percorso di alcune centinaia di metri, affluiscono al torrente Reginna. Il percorso parte dalla “sorgente” situata alla fine della strada rotabile, sale a sinistra del Colle Paternoster (sperone che separa i due valloncelli del Demanio) e costeggia il rio Demanio fino a giungere ad una baita, nelle vicinanze della quale si vede il piccolo corso d’acqua. Svoltando a destra, si prosegue per un bosco rigoglioso, attraversando un sentiero ben segnato per arrivare al “Percorso Ginnico”, creato dalla locale Comunità Montana. Da qui, seguendo le indicazioni, dopo circa un’ora di cammino, si raggiunge un’altra baita detta del pastore. Qui si scende al fitto bosco di Ponticchio con l’ononima sorgente. Si prosegue per le “Pietre bianche” e “Sant’Angelo”, fino ai ruderi della località Santa Maria, dominata dalla mole del Monte Avvocata. Da qui si raggiunge facilmente la sottostante Maiori. 
 

Maiori - S.Vito – Badia – Monte Piano. (3 ore – difficoltà bassa)

Partendo dal Casale alto di Maiori attraverso una scalinata un pò ripida nella prima parte e proseguendo abbastanza in piano nella parte finale, si raggiunge la località San Vito. Da San Vito si devia, sulla destra, per la sorgente di Scalese. Qui il percorso si innesta su una vecchia via pedonale che conduceva a Salerno. Il sentiero, abbastanza largo e comodo supera la località detta “int’ lauro”, percorre la vallata della badia di Santa Maria de Olearia, attraversa una pineta fino al dorsale del Monte Piano giungendo al promontorio di Capo d’Orso. Da qui la vista spazia da un lato sull’intero arco della Costiera Amalfitana fino a Punta Campanella e l’isola di Capri e dall’altro sull’intero Golfo di Salerno.
 

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